Home

Antifurti _ Nebbiogeno

Una tipologia particolare di antifurto, che può essere anche il componente più ampio di un impianto antifurto, è il nebbiogeno.

 

Si tratta di un componente particolare che si attiva una volta che il ladro è entrato nell’appartamento, ed emana una nebbia molto fitta che rende impossibile la visione a chi si trova all’interno dell’abitazione. Non permettendo la visione (tanto più di notte) il ladro non ha la possibilità di rubare.

 

In questo articolo approfondiremo l’utilizzo dell’antifurto nebbiogeno, capiremo come funziona e quali sono le caratteristiche relativamente alla salute, per il suo utilizzo.

 

 

Antifurto nebbiogeno: come funziona

 

L’antifurto nebbiogeno funziona come un qualsiasi altro sistema antifurto, ovvero si attiva in corrispondenza di un input. Questo input può essere di tipo visivo (per gli antifurti con videocamera), sensoriale (con gli antifurti che hanno un sensore di passaggio), oppure può essere attivato tramite l’attivazione di sensori (di vario tipo) esterni connessi alla stessa centralina dell’antifurto che gestisce l’attivazione anche del nebbiogeno.

 

In questo modo, qualunque sia il sistema di ingresso, la risposta è sempre una: il nebbiogeno inizia a produrre la nebbia, che riempie la stanza.

 

La nebbia non è sempre presente all’interno del nebbiogeno in forma gassosa (ovviamente), ma rimane presente in forma liquida. L’attivazione del nebbiogeno, che deve essere collegato alla corrente, è basata sull’attivazione di una resistenza che porta una temperatura alta in pochissimi secondi, causando in questo modo l’evaporazione dei due componenti liquidi della cassetta, l’acqua e il glicole propilenico, che per evaporazione escono dall’antifurto ed entrano all’interno della stanza.

 

L’antifurto ha una capacità, dettata dalla sua stessa capienza; più liquido può contenere, più nebbia produrrà, quindi più alto è il metraggio che può raggiungere nella stanza con la nebbia.

 

L’emissione della nebbia è molto veloce, perché l’aumento improvviso della temperatura permette l’espulsione di tutta la nebbia in circa un minuto, per una stanza di 60-100 metri quadrati (quindi piuttosto grande). La nebbia viene mantenuta per circa 5-10 minuti, quindi inizia a scomparire a causa della liquefazione del gas, dovuto all’abbassamento della temperatura (nell’aria la temperatura è più bassa rispetto alla parte interna dell’antifurto).

 

Compreso il funzionamento del nebbiogeno, è opportuno risolvere i dubbi più comuni di chi è indeciso sull’acquisto di questo prodotto.

 

 

L’antifurto nebbiogeno sporca?

 

In generale no, l’antifurto nebbiogeno non sporca, a meno che sia mal tarato.

 

Infatti, la nebbia una volta emessa dalla macchina diventa liquida (da gassosa), ma essendo composta per lo più da acqua questa cade sui mobili e sul pavimento senza lasciare alcuna traccia. Considerando che allo stato liquido occupa pochi millilitri di spazio (nel nebbiogeno) il velo d’acqua e glicole che si forma è così sottile da non causare alcun danno al prodotto e alla mobilia.

 

 

E se la nebbia viene a contatto con il cibo?

 

Anche in questo caso vale quanto detto nel paragrafo precedente: la nebbia è per lo più acqua, che se cade sul cibo non porta alcun problema anche a causa delle scarsissime quantità.

 

L’altra componente, il glicole propilenico, è invece considerato sicuro dal punto di vista alimentare, tanto che esiste un additivo alimentare che lo contiene (E405, Alginato di glicole propilenico) ed è utilizzato anche in preparazioni farmaceutiche. Certo, un alto dosaggio potrebbe essere tossico ma considerando che si diffonde in tutta la stanza, la parte che viene a contatto con il cibo è limitatissima, ben al di sotto della soglia tossica.

 

 

La nebbia è pericolosa per la salute?

 

Per la parte dell’acqua chiaramente non dobbiamo avere alcun timore.

 

Per il glicole propilenico sono stati effettuati degli studi di sicurezza, ed è risultato essere generalmente sicuro, se non in dosaggi eccessivi (non raggiunti dal nebbiogeno) sia per l’uomo che per gli animali domestici, come il cane e il gatto. Certo, gli animali potrebbero essere spiazzati dal non riuscire più a vedere intorno a sé, anche se l’effetto è temporaneo; in caso di animali si raccomanda comunque di valutare attentamente la situazione, perché per quanto non ci siano effetti tossici il cane o il gatto potrebbero avere comportamenti strani in presenza della nebbia.

 

Tornando alla sicurezza dell’uomo, è utile ricordare che venire in contatto con le mucose (come la cornea) o inalare il glicole propilenico è considerato sicuro non solo per quanto riguarda il nebbiogeno, ma anche per altre applicazioni simili: la stessa sostanza è ampiamente utilizzata nelle macchine del fumo per gli spettacoli (a cui assistono tantissime persone), ma anche per le sigarette elettroniche, per avere l’effetto di “fumo” in uscita sia nelle sigarette contenenti nicotina che in quelle che non lo contengono. Considerando che questo fumo si avvicina molto di più all’organismo, e che non è considerato dannoso, il danno del nebbiogeno è praticamente nullo.

 

 

Quando il nebbiogeno ha emesso la nebbia, va ricaricato?

 

L’utilizzo del nebbiogeno consuma tutto il contenuto liquido o ne consuma una parte, a seconda di come è stato tarato.

 

In entrambi i casi, dopo uno, due o tre utilizzi (a seconda delle situazioni) deve essere ricaricato con delle apposite ricariche liquide, in vendita presso i negozi specializzati.

 

 

Quanto costa un nebbiogeno?

 

Il prezzo dipende molto dalle capacità della macchina e anche della metratura che deve proteggere.

 

 
sales@shineforce.com

 

INNOVECO di Microforce System srl _ Via Altan, 46 F _ 33078 _ San Vito al Tagl.to (PN) _ P.Iva IT01555200938